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Sense of Humour

 Premetto dicendo che ho grande rispetto per i creatori di barzellette professionisti. In effetti il loro lavoro viene spesso criticato aprioristicamente e senza considerare quanto sia difficile poter trasmettere in poche righe, o in una vignetta, uno sfumato senso di ilarità.
 
Ho deciso però di condividere dei casi di barzellette trovate in giro sui giornali che mi hanno indotto a riflettere (mmmh…come la faccio sù filosofica…). Il primo esemplare di questa corta rassegna mi ha colpito per la sua…vabbè lascio giudicare voi…

Potreste obiettare che il target della barzelletta sia costituito dai bambini…ma vi sfido a trovare un bambino cui possa far ridere un gioco di parole così ATROCE. Devo ammettere che pur tuttavia è uno di quei casi in cui il lettore si ritrova a "ridere per non piangere", e quindi lo scopo del barzellettista può in ogni caso dirsi raggiunto

Le prossime due barzellette invece le mostro perchè vorrei capire qual è il loro senso, perchè dovrebbero far ridere. Passi una barzelletta brutta, ma addirittura una dove non si riesca a trovare il lato comico, beh risulta fortemente lesiva della fiducia in se stessi…

 
 
 
 Aituatemi a capirle, vi prego. Non riderò, ma almeno non mi considererò uno stupido….
(fonte principale:  La Settimana Enigmistica, tristemente nota per le barzellette che non fanno ridere. Anche se devo ammettere che le leggo sempre. E talvolta sono pure belle!)
 

Il brivido

Mi scosse, e mi corse
le vene il ribrezzo.
Passata m’è forse
rasente, col rezzo
dell’ombra sua nera
la morte…
Com’era?
Veduta vanita,
com’ombra di mosca:
una ombra infinita,
di nuvola fosca
che tutto fa sera:
la morte…
Com’era?
Tremenda e veloce
come un uragano
che senza una voce
dilegua via vano:
silenzio e bufera:
la morte…
Com’era?
Chi vede lei, serra
né apre più gli occhi.
Lo metton sotterra
che niuno lo tocchi,
gli chieda – Com’era?
rispondi…
com’era? –  

         (G.Pascoli)

 
 
 
 
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Da che pulpito

 
Ieri sera è andato in onda all’interno del programma "Le Iene" un pungente servizio della neoassunta iena Alessandro Cattelan su Ronaldo. In particolare, il simpatico inviato ironizzava sulla coerenza del calciatore facendo simpatiche battute sui suoi passaggi dal Barcellona al Real, dall’Inter al Milan.
 
Ma conosciamo meglio questa frizzante iena.
Alessandro Cattelan nasce artisticamente negli studi di All Music, quando ancora il canale era agli albori e si imponeva come una "nuova Mtv" più ricca di musica senza però rinunciare a quell’atteggiamento trendy che da sempre caratterizza le reti giovanili e che strizza l’occhiolino al target delle preadolescenti. Alessandro era proprio lì. Strizzava l’occhiolino alle preadolescenti.
Tempo qualche anno, ed il coerente Cattelan sale sulla grande nave di Mtv, allargando così il suo bacino d’utenza. Il nuovo programma è la copia di quello che faceva su All Music, ma su Mtv ci sono più preadolescenti cui strizzare l’occhiolino. Cattelan diventa presto famoso.
Tempo qualche mese, e il coerente Cattelan si lancia nel mercato musicale rappando con un suo amico. Sono gli 0131. Insieme compongono una caustica canzone che ha l’obbiettivo di criticare senza peli sulla lingua il mondo musicale pop:
 
Fai come gli Articolo 31, cambia genere
E sì, che poi non sei nemmeno bello
Dovresti dimagrire un po’
Come Tiziano Ferro
No, amico, lo sai che faccio?
Io scrivo un pezzo e vi sputtano tutti, cazzo! […]
In più ricordati che Thema è mio amico
Le sere nere le han passate tutti
Ma ne ho anche ascoltati di più brutti […]
Sarebbe molto più facile sole cuore amore
Vorrei fare come Silvestrin
Senti Enrico fammi fare un film […]
E chi lo sa rifaranno Superstar
E faremo un disco flop come le Lollipop
E bè certo a quel punto sarei a posto
Perché vedi mio padre non è un pezzo grosso
Sì, me ne ricordo uno e tu?
Come si chiamava più?
Dj Francesco, Pooh

 

Il giorno dopo, nonostante queste pesanti dichiarazioni (…), il coerente Cattelan sale sul piedistallo di TRL e continua a fare il suo duro lavoro, intervistando con nonchalance quei cantanti che ha "sputtanato".

Di più. Grazie ad una segnalazione del sempre attento Dionaso, scopro che il coerente ed onesto Cattelan, finito tra i giurati di un concorso di Men’s Health, indica tra i cantanti del futuro proprio gli 0131. Insomma, vota per se stesso. Gli 0131, seppur con un solo voto favorevole, entrano nella prestigiosa classifica. (Questo fa anche capire quanto importante sia tale classifica, ma sorvoliamo. Sorvoliamo anche sul fatto che Dionaso legga Men’s Health. D’altra parte, lo leggo anch’io).

Ora, se fossi in Ronaldo, indosserei un paio di occhialetti scuri, uno smoking e con un microfono andrei da quel simpaticone di Cattelan a fare una chiaccherata…

Birds singing
in the dark
 – Rainy dawn.

J. Kerouac

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Voglio quel centesimo

Molti chiamano la mia "spiccata attitudine critica" con altri termini, spesso più coloriti. Forse questi saranno ancora più convinti nell’utilizzare tali eufemismi dopo aver letto questo post.
 
In questo clima da "corsa ai regali", i negozianti non mancano di farti arrabbiare. La cosa che mi manda più in bestia (e che sfortunatamente non è contenuta entro il periodo pre-natalizio) è quando al momento di pagare un articolo da 4,99 euri con la classica banconota da dieci, ti restituiscono placidamente una banconota da cinque E BASTA. Spesso poi con aria simpatica si trincerano dietro le parole: "il centesimo non ce l’ho! Eh eh", confidando nella clemenza del cliente che dovrebbe rispondere divertito con una risatina.
Beh, io non rido. E odio quella frase. Hai voluto mettere l’etichetta "4,99" ? Beh, adesso me lo dai quello schifoso centesimo. E se non ce l’hai me ne dai due, o cinque. Altrimenti la prossima volta mi scrivi un bel "5,00" ed eviti di prendermi in giro con queste schifose tattiche da commerciantucolo.
 
Al massimo, caro il mio vecchio venditore volpone, fai la figura di quello onesto abbozzando un: "oh, tenga caro mio la tua sudata monetina da 1 centesimo" e a quel punto io per primo risponderei "se la tenga pure". Incoerenza? Nient’affatto. E’ la scorrettezza che mi dà fastidio, non è certo la mia brama di arricchirmi con monetine da 1 cent (e comunque, anche zio Paperone ha iniziato con un cent, mi pare, no?).
Oppure, scrivi sull’etichetta "4,9 periodico", che è uguale a "5,00". Salveresti capra e cavoli.
 
Ritornando a bomba, sì. Lo riconosco. Sono uno scassaballe.
 
Buon Natale, con 1 centesimo. E con Pascoli:

Nevicata

Nevica: l’aria brulica di bianco;
la terra è bianca; neve sopra neve:
gemono gli olmi a un lungo mugghio stanco:
cade del bianco con un tonfo lieve.

E le ventate soffiano di schianto
e per le vie mulina la bufera:
passano bimbi: un balbettio di pianto;
passa una madre: passa una preghiera.

 
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Il pregiudizio dilaga

Ora, non so se è capitato anche a voi di sentire alla radio una pubblicità di una cioccolata dove un sedicente amante della matematica fa le seguenti affermazioni:
 
L’inverno è così freddo…
I numeri invece sono così…CALDI!
I sistemi così…DENSI!
Le funzioni così…CREMOSE!
 
L’equazione perfetta? Due amici + (nome della marca della cioccolata)
 
Una persona che dici simili idiozie non è un amante della matematica, è semplicemente un deficiente.
 
 
Il mio cuore
 
Il mio cuore è una rossa
macchia di sangue dove
io bagno senza possa
la penna, a dolci prove
 
eternamente mossa.
E la penna si muove
e la carta s’arrossa
sempre a passioni nove.
 
Giorno verrà: lo so
che questo sangue ardente
a un tratto mancherà,
 
che la mia penna avrà
uno schianto stridente…
… e allora morirò.
 
(S. Corazzini) 
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La cartolina più brutta 2006

Anche se con molto ritardo, anche quest’anno si è svolta la Grande Votazione per il concorso della Cartolina più Brutta Estate 2006!

Dopo aver sbaragliato tutti gli avversari risultando prima in tutte le categorie (peggior grafica, impatto emotivo e contenuti), la vincitrice di quest’anno ha prevalso anche nella fase finale, smentendo tutti i pronostici che davano la Mn’Nathalieyn come vincitrice. Dopo due anni da campionessa in carica infatti, ha dovuto cedere trono e scettro alla nuova promessa degli orrori cartoliniferi, forte delle sue nuove doti da critica d’arte: la Fra. La cartolina che ha vinto è stata infatti "In realtà si chiamano Bruno e Agamennone!" 

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Ma vediamo quali sono stati i motivi principali per la sua elezione:

1) La presenza di due bruttezze anni ’80 con sederi e bikini impresentabili

2) Il dubbio sulla sessualità delle protagoniste che sorge spontaneo osservando il loro duro profilo

3) Le frasi accattivanti che si leggono sul bordo, che comprendono "Ti desidero così tanto", "Spero di essere tua", "Amore mio!", "Bisous"…

4) Il senso di orrore dato dall’insieme degli elementi precedenti

Congratulazioni alla vincitrice che ha dovuto fronteggiare quest’anno concorrenti più che mai agguerriti e cartoline più che mai orrende! La top ten sarà disponibile su questi schermi al più presto. Nel frattempo, godetevi il posteriore delle ragazze/i ritratte/i in questo scempio!

Auf Wiedersehen!

 

Semper Eadem

«D’où vous vient, disiez-vous, cette tristesse étrange,
Montant comme la mer sur le roc noir et nu ? »
– Quand notre cœur a fait une fois sa vendange,
Vivre est un mal. C’est un secret de tous connu,

Une douleur très simple et non mystérieuse,
Et, comme votre joie, éclatante pour tous.
Cessez donc de chercher, ô belle curieuse !
Et, bien que votre voix soit douce, taisez-vous!

Taisez-vous, ignorante! l’âme toujours ravie!
Bouche au rire enfantin ! Plus encor que la Vie,
La Mort nous tient souvent par des liens subtils.

Laissez, laissez mon cœur s’enivrer d’un mensonge,
Plonger dans vos beaux yeux comme dans un beau songe,
Et sommeiller longtemps à l’ombre de vos cils !

C.Baudelaire

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Il Mistero del Grande Albo

 

Nota: Questo intervento è mirato a sfatare il mito del mio egocentrismo

Stavo giusto leggendo uno dei miei fumetti preferiti quando apparve…. (Giuro che non ho usato PhotoShop o affini)

Domanda da 500.000 euri:

CHI E’ IL GRANDE ALBO?

 

Alla Luna

O graziosa luna, io mi rammento
Che, or volge l’anno, sovra questo colle
Io venia pien d’angoscia a rimirarti:
E tu pendevi allor su quella selva
Siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
Il tuo volto apparia, che travagliosa
Era mia vita: ed è, nè cangia stile
O mia diletta luna. E pur mi giova
La ricordanza, e il noverar l’etate
Del mio dolore. Oh come grato occorre
Nel tempo giovanil, quando ancor lungo
La speme e breve ha la memoria il corso
Il rimembrar delle passate cose,
Ancor che triste, e che l’affanno duri!

(G.Leopardi)

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Best Hair Color in a Video Game

And the Nominees are….
Ma si può che Madonna non ha vinto neanche mezzo premio agli Mtv Video Music Awards? Assurdo! E’ come se lei in un suo concerto non facesse Like a Prayer! (In effetti io sono andato lì per quello E LEI NON L’HA CANTATA. Me ne farò una ragione. D’altra parte lo spettacolo è stato grandioso in ogni caso).
 
Qualcosa di ancora più assurdo? Stavo frugando nello sbarluccicante e iperpubblicizzato sito di Mtv America per capire chi si fosse aggiudicato l’ambito premio (già che sono in tema: ho scoperto che le Pussicat Dolls in America fanno canzoni Dance. Thanks Spamp’it’up) ed ecco che spunta fuori una categoria inaspettata:
 
BEST VIDEO GAME SOUNDTRACK
 
Cosa? Anche le canzoncine del Commodore fanno i Video? Se è così io farei vincere Puzzle Bobble, ma forse non è più in gara…Ma ecco un’altra categoria strana:
 
BEST VIDEO GAME SCORE
 
Ora, che caspita c’entra con Mtv, la musica, i brillantini e il palco? Chi caspita sono le nominations…e soprattutto a chi importa di sapere il nome di uno che ha fatto 2424308 punti nel suo gioco per sfigati e torna a casa con una statuetta mentre quella povera donna che sta sgambettando per l’Europa con il suo stereo e i suoi 50 anni vince solamente una sciatica?
 
Meno male che ci sono le altre categorie a tirare su il livello dello show…come ad esempio:
 
RINGTONE OF THE YEAR
 
No comment….
 
P.S. Intanto prosegue la lotta per i veri Awards dell’estate: quelli della Cartolina Più Brutta Summer 2006! Aggiornata sia la raccolta su Picasa, sia quella sul sito. A presto il vincitore….
 

 

SOLITUDINE

Da questo greppo solitario io miro
passare un nero stormo, un aureo sciame;
mentre sul capo al soffio di un sospiro
ronzano i fili tremuli di rame.

È sul mio capo un’eco di pensiero
lunga, né so se gioia o se martoro;
e passa l’ombra dello stormo nero,
e passa l’ombra dello sciame d’oro.

Sono città che parlano tra loro,
città nell’aria cerula lontane;
tumultuanti d’un vocìo sonoro,
di rote ferree e querule campane.

Là, genti vanno irrequïete e stanche,
cui falla il tempo, cui l’amore avanza
per lungi, e l’odio. Qui, quell’eco ed anche
quel polverio di ditteri, che danza.

Parlano dall’azzurra lontananza
nei giorni afosi, nelle vitree sere;
e sono mute grida di speranza
e di dolore, e gemiti e preghiere. . .

Qui quel ronzìo. Le cavallette sole
stridono in mezzo alla gramigna gialla;
i moscerini danzano nel sole;
trema uno stelo sotto una farfalla.

(G.Pascoli)

 
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I love Ferragosto

Il mio primo Ferragosto nella svuotata Milano porta con sè una forte dose di amarezza, di tristezza. Sarà perchè devo gestire da solo tutte le "faccende domestiche" mentre amici e parenti se la spassano in riva al mare, sarà perchè è tutto chiuso e dovrei comprare il latte, sarà che le repliche di "Baywatch" distruggono il buon ricordo che ne avevo.
Improvvisamente, però, mi sovvengono le immagini dei "Ferragosti" passati nei villaggi turistici con i miei genitori… Gente che si pittura la faccia con tempere indelebili, che si sforza di ridere con giochi quali "gara di lancio dell’uovo" o "traviestiamoci da donna", il cui accanimento per una stupida Caccia al Tesoro appare completamente ingiustificato. Gente che sgomita per fare la sigla della Valtur e che litiga per il colore del cocktail di benvenuto. Gente chi si umilia e si degrada immolandosi sull’altare del divertimento forzato da villaggio vacanze.
 
Ed è così che il separare i bianchi dai colorati per la lavatrice diventa quasi gradevole.
 
P.S. Un’altra nota piacevole in tutto questo è che ho aggiornato la mia galleria delle cartoline orribili con i primi concorrenti per il trofeo "Estate 2006". Basta cliccare qui per vederli (e commentarli). Per mostrare il titolo di ciascuna, serve cliccare su "more info". Bye Bye!
 
 
A complaint
 
There is a change–and I am poor;
Your love hath been, nor long ago,
A fountain at my fond heart’s door,
Whose only business was to flow;
And flow it did; not taking heed
Of its own bounty, or my need.

What happy moments did I count!
Blest was I then all bliss above!
Now, for that consecrated fount
Of murmuring, sparkling, living love,
What have I? Shall I dare to tell?
A comfortless and hidden well.

A well of love–it may be deep–
I trust it is,–and never dry:
What matter? If the waters sleep
In silence and obscurity.
–Such change, and at the very door
Of my fond heart, hath made me poor.


 
(W.Wordsworth)
 
 
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La vita di amore ha tutto ronzare

Navigando su Internet, basta sbagliare a schiacciare il tasto del mouse per usufruire senza saperlo del servizio di traduzione offerto da Google. Definirlo servizio di traduzione mi risulta difficle, soprattutto in seguito alla lettura di quello che mi è apparso sullo schermo. Riuscite ad indovinare di quale telefilm stavo cercando informazioni, nonostante la traduzione…ehm…imperfetta?

 

Un sapone del primetime con un introito vero contemporaneo “felicemente sull’ogni dopo„ questa serie di colpo dà un’occhiata scuro comedic al suburbia, dove le vite segrete delle casalinghe non sono sempre che cosa sembrano.

 

La serie ha cominciato con i giovani della Mary Alice (Brenda forte) che lasciano la sua casa perfetta nel più bello della periferia — e conclusione esso tutto. Ora li prende nelle vite della suoi famiglia, amici e vicini, commentanti dal suo P.O.V. elevato.

Il suo cerchio dei girlfriends sul vicolo di Wisteria include Susan Mayer (Teri Hatcher), il divorcee ed il singolo mom che andranno alle lunghezze straordinarie per amore; Lynette Scavo (Felicity Huffman), che recentemente è andato da essere una madre della riman–sede di quattro di nuovo alla sua carriera veloce della pista nella pubblicità; Bree Van De Kamp (traversa) del Marcia, Martha Stewart sugli steroidi, di cui il widowhood recente completamente reeked il havoc sulla sua vita perfetta; e Gabrielle Solis, il ex-modello con tutto che desideri mai – un marito ricco, una casa grande ed ora un bambino da andare con esso tutto… il problema sia lei non è sicuri chi il padre è; e il divorcee di serie Edie Britt (Nicollette Sheridan), il libero spirited il bene immobile maven di cui la vita di amore ha tutto ronzare. Entrare nel nuovo venuto Betty Applewhite (Alfre Woodard) e nel suo figlio teenage handsome, Matthew (ruscelli di Mehcad), che mysteriously ha entrato in una casa che non visto mai nel mezzo della notte.

 

Io non avrò un P.O.V. elevato, ma che cosa ci fa Martha Stewart sugli steroidi? E cos’è la traversa del Marcia (con esso tutto)? Chi non desidera un bambino da andare? E poi…come ha fatto il nuovo venuto, nel quale siamo nostro malgrado entrati (?) ad abitare in una casa che non ha visto mai? E’ proprio mysterious…

Il pleure dans mon coeur

Il pleure dans mon coeur
Comme il pleut sur la ville ;
Quelle est cette langueur
Qui pénètre mon coeur ?

Ô bruit doux de la pluie
Par terre et sur les toits !
Pour un coeur qui s’ennuie,
Ô le chant de la pluie !

Il pleure sans raison
Dans ce coeur qui s’écoeure.
Quoi ! nulle trahison ?…
Ce deuil est sans raison.

C’est bien la pire peine
De ne savoir pourquoi
Sans amour et sans haine
Mon coeur a tant de peine !

(Verlaine)

 
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